Visita al Parco Paneveggio

Il silenzio dei boschi, le cime rocciose che si confondono e forse giocano con le nuvole, come notava lo scrittore Dino Buzzati, che da queste parti era di casa. Una natura rigogliosa, incontaminata, tra prati fioriti, ruscelli, torrenti, animali che vivono a proprio agio.

Le Pale di San Martino

Le spettacolari Pale di San Martino che fanno da corona ad ogni vostro passo. Una visita al Parco non può non iniziare al Centro Visite, la Casa del Parco, ovvero Villa Welsperg, all’inizio della Val Canali, seguendo la strada che da Fiera di Primiero sale verso Passo Cereda e prendendo poi una deviazione sulla sinistra, che risale il corso del torrente. Suggestivo il piccolo laghetto Welsperg, impreziosito da giunchi e specie di orchidea, habitat ideale per invertebrati acquatici. Altri centri visitatori da non perdere a Paneveggio, che racconta la grande foresta di abete rosso dalla quale si estraeva il legno di risonanza per i famosi violini Stradivari e il Centro di San Martino di Castrozza. Non mancano i sentieri etnografici e tematici, come quello delle Muse Fedaie, dedicato alla biodiversità.

Il Parco in autunno: il bramito del cervo

A Paneveggio un grande recinto protegge un gruppo di cervi, che possono essere ammirati a distanza. Il cervo è uno degli animali simbolo del parco. Il suo profilo è presente anche nel logo del Parco. All’inizio dell’autunno si può vivere un’esperienza davvero straordinaria: gli esperti faunistici di Paneveggio accompagnano i visitatori in escursioni guidate notturne per ascoltare il bramito dei cervi, il loro richiamo d’amore, nella stagione che porta i primi freddi. Per non disturbare questi incredibili animali, si utilizzano speciali termocamere per osservarli anche nel buio più profondo della foresta.

Le visite per ascoltare il bramito del cervo prevedono spesso cene e merende, per familiarizzare con i temi naturalistici che vengono approfonditi. Quale migliore occasione per degustare i formaggi di malga e tutte le specialità del territorio.

Assaporare i prodotti dell’arte casearia immersi nella natura significa coglierne tutta la naturalità e semplicità degli ingredienti: solo latte, caglio e sale. Più, ovviamente, l’arte del casàro.

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