Trentodoc, le bollicine di montagna espressione del Trentino
Dai fondovalle alla mezza montagna, alcune aree del Trentino sono dei veri e propri giardini vitati capaci di regalare vini preziosi e unici, forti espressione del territorio in cui nascono.
Scoprilo con noi
Un fiore all’occhiello della tradizione vitivinicola trentina, capace di farsi largo nel mondo e diventare sempre più espressione del “made in Italy” e del buon vivere italiano è senz’altro il Trentodoc.
Questo vino spumante di montagna nasce da vigneti trentini posti ad un’altitudine compresa tra i 200 e i 900 metri, in un clima caratterizzato da forti escursioni termiche giornaliere. Le particolari caratteristiche geologiche e minerali del territorio trentino, poi, conferiscono ad ogni grappolo aromi e quella giusta acidità che li fanno diventare Bollicine di Montagna.
La storia di questo vino spumante metodo classico, primo in Italia ad ottenere il riconoscimento di D.O.C. – denominazione di origine controllata – parte nel lontano 1800 ma è un secolo più tardi, nel 1902 grazie al lavoro di Giulio Ferrari, che inizia ad affermarsi e ad ottenere importanti riconoscimenti.
L’enologo trentino nei suoi viaggi in Francia, aveva infatti notato una forte somiglianza orografica e climatica fra la Champagne e il Trentino, decidendo così di provare a produrre uno spumante trentino che avesse le stesse caratteristiche.
Il continuo lavoro di decine di viticoltori e cantine trentine, unito all’evoluzione del sistema vitivinicolo locale, hanno fatto il resto, portando il metodo classico ad ottenere nel 1993 il riconoscimento della D.O.C. - denominazione di origine controllata - importante certificazione che garantisce la qualità del processo di produzione e l’origine del prodotto.
Non tutti i vini spumanti trentini sono Trentodoc. Per fregiarsi da tale denominazione, infatti, i produttori devono seguire un disciplinare di produzione che racchiude le regole basilari e fondamentali per realizzare un metodo classico Trentodoc.
Le regole vanno a normare in particolare tre aspetti della produzione: varietà consentite (chardonnay, pinot nero, pinot bianco, meunier), residuo zuccherino, tempo dell’affinamento sui lieviti, indicando per quest’ultimo aspetto una maturazione minima di 15 mesi e di almeno 36 per le riserve ed oltre.
I territori di produzione
Ogni territorio, infatti, per caratteristiche del terreno, altitudine e microclima, trasferisce in ogni bottiglia note, profumi ed aromi unici e proprio del luogo d’origine. Dal clima alpino dei vigneti più elevati a quello più mediterraneo della zona del Garda, sino al clima più continentale dei fondovalle, ogni calice racchiude in sé il carattere del territorio e la sua tradizione.
Si possono individuare quattro zone del Trentino particolarmente vocate alla produzione di Trentodoc.
Muovendoci per altitudine crescente troviamo la zona della Vallagarina, nel Trentino meridionale, con vitigni coltivati a circa 200 metri sul livello del mare che producono Trentodoc più ferrosi e minerali. Appena più a nord, raggiungendo la città di Trento, i vigneti della Valle dell’Adige e Rotaliana allevati su terreni più calcarei conferiscono ai Trentodoc una forte mineralità e struttura. Nella zona della Valle dei Laghi, caratterizzata da grande escursione termica e da una ventilazione particolarmente mite, i vigneti sono situati su pendii e colline ben soleggiate tra i 400 e i 600 metri di altitudine, e producono spumanti metodo classico fruttati e freschi. In Valle di Cembra si trovano infine i vitigni di Trentodoc più in quota, tra i 600 e gli 800 metri, da cui nascono vini freschi e strutturati.
I nostri suggerimenti
Il Trentodoc è un vino spumante ideale per ogni occasione. È certamente il re dell’aperitivo, dei brindisi e dei momenti conviviali con gli amici accanto a pietanze dolci o salate, ma può benissimo accompagnare l’intero pasto.
Il consiglio è di non farlo mai mancare accanto ad un bel tagliere di salumi e formaggi trentini.
Non servitelo ghiacciato. Meglio gustarlo ad una temperatura tra gli 8 e i 12 gradi, concedendo qualche grado in più per le riserve.